PERCHE' "FREGENE PER FELLINI"
Per tanti anni, forse i più belli, la casa di Fellini è stata Fregene. L'amore per il mare, che si porta dietro dalle sue origini, si riconosce in questo territorio perchè incontaminato e vicino a quella Roma tanto agognata e di cui era residente dal 1939.

Con pochi tratti da attento "disegnatore dei sentimenti" apre il suo "obiettivo" sulla natura che lo circondava: "una pineta bellissima come dipinta nell'aria, una visione fantastica. Un'infinità di fiocchi di neve gialla vorticavano a bassa quota attorno agli alberi, sui cespugli, tra i canneti. Erano farfalle, milioni di farfalle. Poi la spiagia, deserta, polinesiana, e un mare celeste tutto merletto di lunghe creste bianchi, che sembravano non voler mai arrivare fino alla riva. Un mare che ricordava l'Odissea, come lo avrebbe dipinto De Chirico".

La funzione che l'artista ha nella società corrisponde a quella che il sogno ha nella vita dell'individuo. Il cinema è un sogno usava dire, e tutta la vita di Fellini è stata ritmata dai sogni: fatti, ricordati, interpretati, disegnati, riprodotti. In questo sogno ha coinvolto tutti noi, spettatori di quella verità emozionante che solo il cinema può dare; lo schermo che si accende al buio, i grandi fantasmi che si illuminano davanti agli occhi di una platea ipnotizzata alla ricerca - come nei sogni - del significato di ogni particolare. E' un sogno fatto di colori che evocano sentimenti di cui la luce è fondamentale, per raggiungere questi obiettivi si doveva ricostruire in studio Via Veneto ma non era necessario farlo per Fregene che in natura già rappresentava l'immagine della fantasia.

Fellini ha imparato a filmare il vento, - "soffia dove vuole e ne senti la voce ma non sai di dove viene e dove và" - per rendere visibile qualcosa di inafferabie e mostrando l'invisibile, realizzerà il suo cinema, in una condizione di stato puro, mentale, immaginario.

Dallo "Sceicco bianco" primo film diretto e sceneggiato con Pinelli e Flaiano alla "Dolce Vita" fino a "Giulietta degli spiriti" sono circa venti anni di felice connubio con Fregene, sia lavorativo che residenziale in cui i ricordi e l'aneddotica si fondono in una fitta rete che sostituisce uno dei "patrimoni della memoria" più forti e sinergizzanti di questa cittadina.

La magia del sogno ha trasportato anche noi in questo gioco di ricordi tanto da coinvolgere le più attente espressioni del territorio per realizzare il Premio "Fregene per Fellini" doveroso atto di amore per un uomo che ha travalicato i confini del reale per accedere alla vastità della fantasia.
"Fregene per Fellini" vuole quindi essere da un lato un doveroso tributo ad un "concittadino" che ha portato nel mondo il nome dell' Italia e dall' altro uno stimolo ai giovani di non arrendersi di fronte alle difficoltà.
Marco Sani - Presidente "Fregene per Fellini"